Primo Maggio: Chicago 1886, gli scontri di Haymarket

27/04/10

27/04/10


Prima parte, seconda parte, quarta parte

Improvvisamente ci furono grida di preoccupazione. "Attenti! La polizia!". Lungo la strada venivano in formazione militare, con i manganelli levati, 180 poliziotti, guidati dal capitano Bonfield e dal capitano Ward. La folla incominciò a scappare mentre il capitano Ward si fermava di fronte al carro dicendo allo stupito Fielden: "In nome del popolo dello Stato di Illinois ordino che questo assembramento si sciolga immediatamente e in ordine". "Ma, capitano", annaspò Fielden, "siamo già in ordine".

Ci fu un momento di silenzio e nel buio della notte si sentì il rumore di passi in fuga. Poi ci fu un lampo e un'esplosione terribile. Qualcuno aveva gettato una bomba. Ci fu una terribile confusione nell'oscurità, la polizia sparava selvaggiamente in tutte le direzioni, persone cadevano, molti erano feriti, altri correvano, imprecavano, gemevano, calpestati e picchiati selvaggiamente dalla polizia impazzita: uno di loro era morto sul colpo ed altri sette erano mortalmente feriti.

Il giorno dopo Chicago e la nazione esplosero in un unico grande grido di vendetta. "Con lo scoppio della bomba", scrive David nella sua ricostruzione delle vicende di Haymarket, "la stampa perse ogni sembianza di oggettività [...] Un titolo esemplificativo gridava "Ora siamo al sangue!". Una bomba gettata nelle file (della polizia) apre il lavoro della morte" [...]

La stampa di tutto il paese era unita nel dichiarare che importava poco se Parsons, Spies o Fielden avessero o no lanciato la bomba. Essi dovevano essere impiccati per le loro idee politiche, per i loro discorsi e per la loro attività, e se fosse stato consegnato al boia un numero maggiore di agitatori tanto meglio. "La giustizia pubblica richiede", scrisse il Chicago Tribune, "che gli assassini europei August Spies, Michael Schwab (anche lui iscritto alla Working PeoplÈs Association) e Samuel Fielden siano catturati, processati e impiccati per omicidio [...] La giustizia pubblica richiede che l'assassino A. R. Parsons, disgrazia di questo paese, poiché vi è nato, sia preso, processato e impiccato per omicidio". [...]

La polizia, pressata dalla stampa e dai pulpiti, dai magnati e dai quasi milionari che chiedevano vendetta immediata, diventò furibonda, riempiendo le prigioni di Chicago con schiere di immigrati, irrompendo nelle abitazioni, gettando giù le porte, mettendo a soqquadro i giornali in lingua straniera, assalendo le direzioni e gli uffici dei sindacati e delle altre organizzazioni dei lavoratori. " [...] I sospetti furono picchiati e sottoposti al terzo grado", scrive Harvey Wish, "persone che non conoscevano il significato di socialismo e anarchismo furono torturate dalla polizia" e "qualche volta corrotte perché testimoniassero per l'accusa"."Fate prima le perquisizioni e poi consultate la legge", disse Julius S. Grinnell, procuratore dello Stato a Chicago, incaricato dell'istruttoria dei casi.


Il regno del terrore, che si diffuse presto in altre città, aveva come obiettivo principale i dirigenti sindacali. Nelle settimane che seguirono l'intero comitato esecutivo distrettuale dei Cavalieri del Lavoro, nella città di Milwaukee, fu arrestato ed accusato di "disordini e cospirazioni"; quattro dirigenti dei Cavalieri del Lavoro di Pittsburgh furono arrestati ed accusati di cospirazione mentre a New York il comitato esecutivo dell'Assemblea distrettuale n. 75 dei Cavalieri del Lavoro fu arrestato e accusato di cospirazione mentre dirigeva lo sciopero della sopraelevata della Terza Strada. John Swinton dichiarò che i lavoratori di New York vivevano "sotto il regno del terrore. Giudici e polizia, corrotti e servi dei monopoli, rastrellavano indiscriminatamente i cittadini e li conducevano in prigione".

Parsons, convinto quasi all'istante che la bomba era stata lanciata da un agente prezzolato e che egli era una delle vittime predestinate, riuscì a fuggire nella confusione che seguì al crimine di Haymarket. Dopo pochi giorni fu accusato di cospirazione per l'uccisione di Mathias J. Degan, il poliziotto assassinato a Haymarket, con Spies, Fielden, Michael Schwab, George Engel, Adolph Fischer, Louis Lingg e Oscar Neebe. Di tutti costoro solo Spies e Fielden erano presenti quando la bomba era esplosa. Parsons con la moglie e i due figli era, lo si ricorderà, al bar Zepf's, e poche ore dopo l'accaduto i Parsons erano fuori Chicago.

Mentre la polizia perlustrava freneticamente la campagna alla sua ricerca, egli era al sicuro e passava le sue giornate su di una collina da cui si vedeva la tranquilla campagna del Wisconsin. Ma non riuscì a rimanere al sicuro mentre i suoi amici erano in pericolo. [...] Pur sapendo, come confermò in seguito il governatore dell'Illinois, John P. Altgeld, che si sarebbe trovato di fronte una giuria prevenuta, testimoni falsi e giudici decisi a condannare al capestro, nondimeno volle consegnarsi, comparendo improvvisamente in tribunale il primo giorno del processo. Lì disse, con espressione fiorita: "Sono venuto per sostenere il processo, vostro onore, con i miei innocenti compagni."