Animalisti, ONLUS e truffe: cosa risponde la LAV?

18/04/14

18/04/14

Gli strumenti migliori per raccogliere fondi sono paradossalmente le associazioni non lucrative in particolare le Onlus, le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale.
Nel mare magnum delle onlus, delle 235mila Organizzazioni non lucrative di utilità sociale presenti in Italia, (istituite con un decreto solamente nel 1997), nuotano gli squali, i maghi della “finanza creativa” e i pesciolini pronti ad abboccare.

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Le ONLUS, godono di un regime fiscale agevolato, perché non costituiscono l’esercizio di attività di tipo commerciale quindi non pagano le tasse sui guadagni derivanti dalle varie attività svolte, le onlus potranno beneficiare persino dei contributi derivanti dall’iscrizione alle liste del 5×1000, inoltre c’è la possibilità per privati ed enti commerciali, di fare donazioni (tramite banca, ufficio postale, carte di debito, carte prepagate, assegni bancari e circolari) ed usufruire di detrazioni (che crescono anno dopo anno,: il 19% due anni fa, il 24% l’anno scorso e ora il 26%).

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Le tipologie di Onlus più vantaggiose per incrementare la raccolta fondi sono sicuramente le associazioni animaliste, ovvero le associazioni che perseguono la protezione degli animali, l’affermazione dei loro diritti, la difesa della biodiversità e dell’ambiente ed altri obbiettivi connessi.

Questo perché non solo usufruiscono delle agevolazioni fiscali previste per le onlus ma anche perché, grazie alla LAV, sono destinatarie delle somme recuperate con le sanzioni pecuniarie previste dall’applicazione degli articoli 3, 7 e 8 della Legge 20 luglio 2004, n. 189 e possono costituirsi come parte civile danneggiata ai processi che riguardano il maltrattamento o sofferenza degli animali (diretto o indiretto, per esempio gli incendi dei boschi o altre calamità naturali).