Staminali: Nature smaschera Vannoni e Stamina Foundation

02/07/13

02/07/13


Leggi il post Nature ancora contro Vannoni e Stamina

Per approfondire, un articolo del Dr. Salvo Di Grazia su MedBunker: Cure con staminali: l'Italia dei pifferai

Pubblichiamo una libera traduzione integrale dell'articolo apparso su Nature il 2 luglio 2013 a firma Alison Abbott, a seguito di un'indagine della stessa prestigiosa rivista scientifica internazionale condotta sulla domanda di brevetto di Davide Vannoni. Il professore respinge le accuse.

Traduzione e formattazione del testo sono opera dell'autore di questo blog. È gradita ogni forma di condivisione, purché si rimandi a questa stessa pagina.



Gli scienziati palesano serie preoccupazioni in merito a un brevetto che è alla base di una controversa terapia con cellule staminali.

02 luglio 2013

Davide Vannoni, uno psicologo diventato imprenditore medico, ha attirato a sé l'attenzione della società italiana nel corso dell'anno precedente, cercando di ottenere un'autorizzazione speciale per la sua terapia basata su cellule staminali. Egli ha riscosso un caloroso sostegno pubblico vantando di poter curare malattie mortali - e ha trovato altrettanta fervente opposizione da parte di molti scienziati che affermano che la sua terapia non ha fondamento probatorio.

Oggi quegli scienziati vorrebbero che il governo italiano ritiri i 3 milioni di euro (3,9 milioni di dollari USA), promessi a maggio dopo aver ceduto alle pressioni dei pazienti, anziché stanziarli per la sperimentazione clinica della terapia. Essi ritengono che il metodo Vannoni sulla preparazione di cellule staminali sia basato su dati inesatti.

E proprio l'indagine di Nature suggerisce che le immagini utilizzate nella domanda di brevetto del 2010, su cui Vannoni dice che il suo metodo si basa, sono state copiate da pubblicazioni precedenti di giornali indipendenti.

Lo studio è "uno spreco di denaro e dà false speranze a famiglie disperate", afferma Paolo Bianco, ricercatore di cellule staminali presso l'Università di Roma e uno degli scienziati che asserisce che la domanda di Vannoni del 2010 per l'Ufficio Brevetti degli Stati Uniti non sta in piedi già al primo esame iniziale.

"Non sono sorpreso di saperlo", dice Luca Pani, direttore generale dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che ha sospeso nel maggio 2012 le operazioni presso i laboratori della Stamina Foundation di Vannoni locati negli Spedali Civili di Brescia, dopo che gli ispettori conclusero che i laboratori non erano in grado di garantire la preparazione asettica di cellule staminali. Agli ispettori non sono stati mostrati i metodi né i protocolli. "Lì abbiamo trovato un tale caos, che ho capito che non esisteva alcun metodo formale", dice.

Ma le domande sollevate sul brevetto che è alla base della metodologia dello studio potrebbero far scoppiare un polverone politico.

Ben più di 100 persone affette da patologie che vanno dal morbo di Parkinson, alla Sclerosi Laterale Amiotrofica, al coma - quasi la metà dei quali sono bambini - hanno già firmato per sottoporsi allo studio sponsorizzato dal governo, nonostante non esista pubblicazione di un'evidenza scientifica sull'efficacia di tale terapia.

La Stamina Foundation ha ottenuto il permesso di trattare più di 80 persone con "cure" compassionevoli fin dal 2007, e Vannoni - che non ha pubblicato il follow-up dei dati su questi pazienti - dice che altre centinaia erano in fila in attesa per le terapie quando le attività del laboratorio sono state sospese. I suoi sostenitori hanno tenuto incollerite manifestazioni su e giù per l'Italia all'inizio di quest'anno.


Differenziazione forzata

La terapia prevede l'estrazione di cellule dal midollo osseo dei pazienti, il loro trattamento in vitro, e poi iniezioni di questo midollo nuovamente negli stessi pazienti. Vannoni ha ripetutamente evitato di rivelare dettagli del suo metodo diversi da quelli disponibili nella sua domanda di brevetto, che ha indicato come completi.

Nature ha appurato che un'importante fotografia al microscopio contenuta in questa domanda di brevetto, raffigurante due cellule nervose che erano apparentemente differenziate dalle cellule stromali del midollo osseo, non è originale. Un esperto di cellule staminali contattato da Nature conferma che la fotografia al microscopio mostrata nella figura 3 del brevetto di Vannoni è identica a quello della figura 2b di un documento pubblicato nel 2003 da un team russo e ucraino.

Elena Schegelskaya, una biologa molecolare che lavora alla Kharkov National Medical University, e un co-autore del paper del 2003, hanno dichiarato a Nature la paternità di quell'immagine.

Così come il brevetto di Vannoni, anche il paper della Schegelskaya parlava della differenziazione di cellule di midollo osseo in cellule nervose. Ma mentre il brevetto di Vannoni afferma che la trasformazione ha coinvolto le cellule del midollo osseo coltivate per due ore in una soluzione di 18 µM (micromoli) di acido retinoico disciolto in etanolo, il documento della Schegelskaya parla di una soluzione di acido retinoico con solo un decimo di quella concentrazione, e incubando le cellule per diversi giorni. Quindi la stessa identica immagine dovrebbe rappresentare due condizioni dell'esperimento molto diverse.

Schegelskaya sottolinea anche che la figura 4, una micrografia in bianco e nero contenuta nel brevetto, è identica a quella di un microscopio a colori che lei stessa aveva pubblicato sull'Ukrainian Neurosurgical Journal nel 2006.

Le cellule di midollo osseo possono differenziarsi solo in cellule delle ossa, della pelle o cartilaginee. L'idea che queste possano essere indotte a trasformarsi in altri tipi di cellule è il nocciolo del potenziale terapeutico rivendicato nel brevetto di Vannoni.

"In realtà nessuno è mai stato in grado di dimostrare in maniera convincente che queste cellule del midollo osseo possano trasformarsi in cellule nervose", spiega Elena Cattaneo, ricercatrice di cellule staminali che studia la malattia di Huntington presso l'Università di Milano, in Italia.

Vannoni, insieme ad altri sostenitori di questa teoria, dice che le cellule del suo metodo possono agire in loco su qualsiasi tessuto danneggiato riducendo l'infiammazione nonché stimolando lo sviluppo dei vasi sanguigni.


Cambiamenti citotossici

L'anno scorso, l'Ufficio Brevetti degli Stati Uniti ha emesso un rifiuto 'pre-finale' del brevetto Vannoni - quello che consente di risottoporlo ad esame un'ultima volta, anche se Vannoni non l'ha ancora fatto. Il rifiuto ha palesato la mancanza di sufficienti dettagli sul metodo, l'improbabilità della differenziazione durante il tempo di incubazione molto breve descritto, e che la comparsa di cellule pseudonervose in coltura probabilmente è "da additare a mutazioni citotossiche".

La sperimentazione clinica italiana sponsorizzata dal governo doveva iniziare il 1° luglio, ma sta ritardando perché Vannoni ha disatteso per tre volte gli impegni presi per rivelare il suo metodo al comitato nominato dal governo che preparerà i dettagli dello studio.

Tale comitato comprende rappresentanti di AIFA, del ministero della Salute italiano e vari esperti scientifici. Lo stesso è guidato dall'Istituto Superiore di Sanità di Roma, l'ente di ricerca biomedica leader in Italia. Il presidente dell'istituto, Fabrizio Oleari, ha rifiutato ogni commento.

Nature ha ripetutamente tentato di contattare Vannoni via e-mail e telefonicamente per un commento, dallo scorso mercoledì 26 giugno, ma non ha ricevuto alcuna risposta. Anche Stamina Foundation non ha risposto alle e-mail.

Irving Weissman, direttore dello Stanford Institute for Stem Cell Biology and Regenerative Medicine della California, dice che il governo italiano sarebbe imprudente a sponsorizzare uno studio con così poche prove di efficacia.