Sindrome respiratoria MERS: informazioni utili

08/07/13

08/07/13


ULTIMO AGGIORNAMENTO: DOMENICA 01 SETTEMBRE 2013

Contagi: dal mese di aprile 2012 i contagi certi sono 3 in Italia e altri 101 nel mondo. Nella sola Arabia Saudita ce ne sono stati 82.
Decessi provocati: 49 ad oggi (94% in Medio Oriente). In Europa sono 3 (6% del totale mondiale).

Percentuale decessi correlati a MERS su contagiati: 0,0% (dato mondiale 47,0%)

Percentuale decessi correlati a SARS nel 2003: 9,5%

Vaccini: ad oggi non è ancora stato prodotto un vaccino. È in corso una lotta tra le aziende farmaceutiche: in testa la Greffex, che ha appena finito di distribuire il vaccino dell'influenza A-H7N9 (Aviaria), seguita dalla Novavax.

Categorie a rischio: neonati e lattanti; anziani; probabilmente soggetti aventi altre patologie già in atto; donne in gravidanza; cardiopatici; persone con insufficienza respiratoria ed asmatici; persone con insufficienza renale; immunodepressi; soggetti in precarie condizioni igienico-sanitarie.

Possibili scenari: sono stati elencati dall'Imperial College London e si basano sul rapporto di trasmissibilità di infezione secondaria (un essere umano contagiato dal focolaio iniziale provoca un'infezione secondaria in un altro uomo):

  1. scenario non critico, in cui un singolo caso fuoriuscito da un focolaio umano contagia altri esseri umani, ma non è in grado di diffondersi abbastanza epidemicamente
  2. scenario critico, caratterizzato da una probabilità epidemica medio-bassa, incrementabile da precarie o assenti misure di sorveglianza sulla trasmissione animale-uomo (detta zoonosi)
  3. scenario altamente critico, in cui l'epidemia nell'uomo è autosufficiente e ogni intervento su focolai animali è inutile. La peculiarità di questo scenario è l'aumento esponenziale dei contagi uomo-uomo

F.A.Q.
- Frequently Asked Questions (Domande più comuni e risposte) -

Che differenza c'è con la SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome)? Poca. Difatti la MERS talvolta viene definita come la "SARS saudita". Le differenze sostanziali, ad oggi, riguardano l'infettività (maggiore con il virus SARS-CoV) e la mortalità (molto alta con MERS-CoV).

La Sindrome Respiratoria Mediorientale è letale? . Poco più della metà delle persone infette è morta a causa del virus MERS-CoV (tasso di mortalità del 55%).

Quali sono i suoi sintomi? Insufficienza respiratoria, insufficienza renale, febbre, nausea, vomito che possono sfociare in polmonite. Se compaiono entro una decina di giorni da un viaggio in Medio Oriente, bisogna recarsi immediatamente in una struttura ospedaliera evitando qualsiasi contatto con altre persone per via aerea.

Qual è la paura allora? La preoccupazione principale è quella della "mutazione" del virus: modificando le sue caratteristiche sfuggirebbe inizialmente all'identificazione ed i vaccini sarebbero inutili. Quella della mutazione è una possibilità, ma non è detto che avvenga. In secondo luogo ci si preoccupa per il blocco che il virus potrebbe causare contagiando i lavoratori dei servizi di base del sistema, soprattutto medici, infermieri, lettighieri, trasportatori, forze dell'ordine e, per ultimo, i lavoratori della scuola. Queste sono persone che per definizione lavorano a contatto diretto con gruppi ampi di individui, ed essi stessi possono essere i diffusori del virus nella comunità.

Esistono cure per questo virus? NO. Non esistono cure che guariscano da un'infezione virale, sia essa influenzale o di altro tipo. Gli antivirali servono a stimolare la creazione di anticorpi da parte del nostro organismo che combattono l'infezione.

Sono stato da poco in Medioriente: corro pericoli? Forse. La probabilità è bassa, ma il consiglio è quello di sottoporsi subito agli esami del caso. Per sicurezza, conviene recarsi in un ospedale evitando comunque contatti con altre persone per via aerea.

Come e dove informarsi? Oggi sconsiglio di farlo seguendo i telegiornali ed i quotidiani. Un libro scolastico di biologia è sufficiente a farsi un'idea generale della materia trattata; foglietti illustrativi contenuti per legge in ogni confezione vi danno un quadro generale; se siete abituati a cercare informazioni sul web concentratevi sui link elencati qui sotto. Evitate di seguire falsi medici, "guaritori", alternativi dell'ultim'ora, giornalisti ignoranti, strilloni dietrologi, ma soprattutto RIVOLGETEVI AL VOSTRO MEDICO DI FIDUCIA (fatelo prima telefonicamente). Se siete dubbiosi anche dopo averlo contattato, leggete (e capite) i contenuti del primo link più sotto. I migliori medici NON siamo noi stessi, ma coloro che sono specializzati e che dedicano il loro tempo a studiare, imparare, applicare.

Possiamo prevenire l'ammalarci? NO. In realtà possiamo solo ridurre (e di molto) il rischio di contagio. Il primo accorgimento è quello di evitare i luoghi affollati (ma non isolarsi in casa). Lavarsi bene e spesso le mani e se sono non pulite non avvicinarle ad occhi, naso, bocca, è un altro accorgimento fondamentale (che dovrebbe divenir abitudinario). Gettare subito i fazzoletti usati per pulirsi naso e bocca nei contenitori per i rifiuti (e non in strada). Non esponetevi al freddo.

Link utili

FAQ dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (in inglese)

Focus del Ministero della Salute italiano (numero call center: 1500, lun-ven 08:00-18:00)

Focus del Centers for Disease Control and Prevention (in inglese)

Focus del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute

Blog di informazione scientifica

Blog di informazione scientifica e debunking

Dizionario

Virus: organismo parassita non classificato in nessuno dei cinque regni di raggruppamento, in quanto, universalmente, non è stato ancora definito o meno come essere vivente, ma si pone tra regno animale e materia inanimata. Esso è formato da una molecola di acido nucleico (macromolecola in grado di riprodurre copie da se stessa, come il DNA, Desossiribonucleic Acid, Acido Desossiribonucleico. Nel nostro caso parliamo di Ribonucleic Acid, Acido Ribonucleico, detto RNA) avvolta in una capsula proteica che può vivere e riprodursi solamente all'interno di una cellula.

Classificazione tassonomica: metodo di organizzazione in gruppi. In immunologia è fondamentale al fine di trovare il virus che provoca una determinata infezione e quindi poter estrarre antigene virale per le immunizzazioni. Nel caso di MERS-CoV in questione abbiamo questa classificazione:

Phylum: Virus - Classe: IV (RNA a singolo filamento positivo) - Ordine: Nidovirales - Famiglia: Coronaviridae - Genere: Betacoronavirus - Specie (tipo): da definire - Sottotipo: MERS-CoV

Ceppo virale: virus accomunati dalla quasi totalità del genoma (circa il 99.9%), ma troppo simili per essere distinti in due generi diversi.

Vaccino: piccola quantità di antigene introdotta in un organismo tramite metodo di immunizzazione attiva detto "vaccinazione". Lo scopo di tale somministrazione è quello di indurre il sistema immunitario alla produzione di anticorpi specifici contro quella data malattia. Un vaccino attenuato (come il Sabin contro la poliomielite, o il vaccino antitubercolosi) contiene virus indeboliti che aggrediscono la cellula ma non sono in grado di replicarsi, rimanendo sostanzialmente inerti. Il risultato è che quasi sempre essi non provocano la malattia. Un vaccino con virus uccisi induce comunque la produzione di anticorpi (immunoglobuline G, con vita più breve rispetto alle altre Ig), ma essi sono in quantità inferiore rispetto al primo tipo di vaccino in quanto non si riproducono: esempi sono il Salk antipoliomielite (somministrato per via parenterale, che a differenza del Sabin creava portatori sani di polio e l'immunizzazione era limitata nel tempo) ed i vaccini contro tifo, colera, peste, pertosse e quelli usati nella prevenzione dell'influenza. Un'altra tipologia di immunizzazione attiva prevede che al posto dei virus vengano utilizzate le tossine virali (vaccini contro difterite e tetano), sempre riconosciute come antigeni dai linfociti B. Esistono anche vaccini sintetici (ad esempio quello contro l'epatite B), ossia composti da proteine sintetizzate in laboratorio e identiche a quelle naturali.

Immunizzazione: la vaccinazione è uno dei metodi artificiali con cui si introducono nell'organismo i vaccini. Questa somministrazione produce un'immunizzazione attiva in quanto stimola i linfociti B a produrre attivamente gli anticorpi. L'immunizzazione passiva si ha fino a poco dopo la nascita: alcuni anticorpi passano dalla madre al piccolo tramite allattamento al seno. Il neonato è così protetto da malattie come la poliomielite ed il morbillo (ma non dalla pertosse, ad esempio). Se per patologie come poliomielite e morbillo ci si può immunizzare a vita con una dose di vaccino, a volte non basta la somministrazione di una sola dose di antigene (è il caso di tifo e colera), ma è necessario provvedere all'assunzione di ulteriori dosi "di richiamo". Una tecnica di immunizzazione passiva è la sieroterapia, consistente nel somministrare ad un paziente anticorpi prodotti da un'altra persona sana ed avente già anticorpi specifici. Il prelievo di anticorpi prodotti invece da una persona malata serve a scopo protettivo (gli anticorpi sono detti "gammaglobuline umane" oppure "immunoglobuline"), come nel caso di pazienti sottoposti ad interventi chirurgici, oppure a scopo preventivo, come avviene quando ci si sposta verso aree geografiche con alto rischio di contrarre alcune malattie. La difesa fornita dall'immunizzazione passiva ha durata breve (due o tre settimane) rispetto a quella propria dell'immunizzazione attiva, in quanto gli anticorpi somministrati vanno via via distrutti e sostituiti dallo stesso organismo. Se questi metodi non sono sufficienti a contrastare l'agente patogeno si può procedere con prudenza e moderazione alla chemioterapia, mezzo grazie al quale la durata della vita media della nostra specie è fortemente aumentata e grazie a cui alcune pericolose malattie possono oggi definirsi quasi eliminate (come tubercolosi e poliomielite).

Sistema immunitario: midollo osseo, linfonodi, milza, timo, tonsille, sono organi e tessuti principali del sistema immunitario. Esso è il nostro apparato di difesa naturale, in cui delle cellule dette globuli bianchi contrastano le azioni distruttrici di microrganismi entrati nel nostro corpo. I "soldati semplici" atti alla difesa sono i fagociti, globuli bianchi che inglobano e poi demoliscono le sostanze estranee presenti nei tessuti e nel sangue. Essi si dividono in neutrofili (60% dei globuli bianchi totali) e macrofagi (sviluppatisi dai monociti e costituenti il 6% dei globuli bianchi totali): differiscono per forma del nucleo, citoplasma granulare e non, velocità e lentezza di movimento, poca durata di vita e longevità. Per i parassiti di dimensioni maggiori (quindi pluricellulari), intervengono eosinofili e basofili, mentre l'ultima barriera difensiva naturale è composta da linfociti B (la denominazione è relativa alla "Borsa di Fabrizio", organo corrispondente degli uccelli in cui questi globuli hanno origine) e linfociti T (prodotti alla base del collo, nell'organo chiamato timo). I linfociti B fabbricano anticorpi (immunoglobuline) contro l'agente patogeno, mentre i linfociti T non producono anticorpi, ma collaborano con le altre cellule e tra loro stessi. T helper aiuta i globuli bianchi e senza di esse i linfociti B restano inattivi; le cellule T soppressori inibiscono l'azione sia di linfociti B che di fagociti, onde evitare una risposta immunitaria eccessiva rispetto alla patologia. Il terzo tipo di questo linfocita è la T killer, che distrugge la cellula infettata dal virus prima che esso possa proliferare; essa agisce anche verso cellule innocue entrate nell'organismo, causando così talvolta anche fenomeni di rigetto post-operazione di trapianto organi. La madre comune dei globuli bianchi è la cellula staminale presente nel midollo osseo, da cui si sviluppano anche i globuli rossi.

Antigene: è detta "antigene" qualsiasi sostanza in grado di scatenare la risposta immunitaria acquisita. Questi sono sia microrganismi, sia tossine da essi prodotte, sia sostanze innocue come il polline.

Anticorpo: per contrastare l'azione di un antigene, il linfocita B produce una proteina globulare chiamata immunoglobulina. Questo anticorpo si lega all'antigene e ne induce l'eliminazione.

Si ringrazia Francesca Longhi, biologa, per la supervisione tecnica.

Il seguente articolo NON è da intendersi come insieme di consigli medici, ma come articolo di informazione scientifica. L'unico consiglio doveroso da seguire è quello di rivolgersi SEMPRE al proprio medico di fiducia o a una struttura ospedaliera.